Roma, 30 gennaio 2012
ACQUA:“Il settore idrico è fuori dalle liberalizzazioni: i problemi restano urgenti e occorre affrontarli in fretta”
“I servizi idrici restano esclusi dal decreto sulle liberalizzazioni, nel rispetto degli esiti dei referendum del 12-13 giugno 2011. Ma c’è molto da fare per rilanciare un settore fermo da tre anni, per via della profonda incertezza legislativa, che ha bloccato gli accordi di finanziamento e, per tale via, gli investimenti”.
A dirlo è Luciano Baggiani, Presidente dell’ANEA, l’associazione nazionale delle Autorità di ambito, gli organismi locali di governo dei servizi idrici, nel commentare il decreto sulle liberalizzazioni varato dal Governo.
“Questo non significa, però, che dobbiamo restare con le mani in mano: vi sono aree del paese che tuttora soffrono di una profonda arretratezza infrastrutturale. Servono 65 miliardi di euro di investimenti se si vogliono centrare gli obiettivi di qualità delle acque fissati dall’Unione europea per il 2015. Resta da capire come finanziare questi investimenti, specialmente ora che le società pubbliche devono rispettare stringenti vincoli di bilancio, in virtù del Patto di stabilità interno”.
“Siamo impazienti – prosegue Baggiani – di vedere quale sarà il nuovo assetto istituzionale, visto che, con il decreto ‘Salva Italia’, le funzioni di regolazione e vigilanza nazionale, che prima erano della Commissione nazionale e poi dell’Agenzia (mai nata), sono state affidate al Ministero dell’Ambiente e all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG). Aspettiamo il DPCM che definirà le rispettive competenze, sperando che non si faccia l’errore di frammentare delle funzioni che, per essere efficaci, dovranno essere esercitate da un unico soggetto”.
“Siamo preoccupati per lo stato in cui versano i servizi idrici e per i numerosi nodi critici, su cui vanno prese delle decisioni importanti -conclude Baggiani-. Uno su tutti, il modo del finanziamento degli investimenti, alla luce dei risultati referendari che hanno abrogato la remunerazione del capitale investito, e la mancanza di un nuovo metodo tariffario. Un vuoto che paralizza le Autorità di ambito nella definizione della tariffa, i gestori nella previsione degli investimenti e le banche nella erogazione dei finanziamenti.”
Roma, 2 Marzo 2012
SERVIZI IDRICI – ANEA: Luciano Baggiani scrive al Ministro Clini “PERPLESSITA’ E PREOCCUPAZIONE PER IL RIASSETTO DELLE FUNZIONI”
Desta preoccupazione il quadro che si va delineando circa un possibile riassetto delle competenze di regolazione dei servizi idrici che prevede l’ipotesi di allocare le funzioni di pianificazione strategica in capo alle Autorità di Distretto idrografico.
E’, in sostanza, quanto contenuto in una lettera indirizzata, nei giorni scorsi, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Corrado Clini, a firma di Luciano Baggiani, presidente dell’Anea, l’Associazione Nazionale degli Enti di Ambito Territoriali.
“La governance delineata – scrive Baggiani- prefigura l’espropriazione ai Comuni, delle funzioni di organizzazione dei servizi idrici di cui, per ragioni storiche e in virtù del principio di sussidiarietà, sono sempre stati titolari. Una scelta che rappresenta un profondo allontanamento dalla volontà popolare, emersa nei referendum del 12-13 giugno 2011, di una gestione dei servizi idrici vicina ai cittadini e partecipata”.
“Una proposta –scrive ancora Baggiani- che ci appare oltremodo inopportuna, alla luce del profondo riassetto delle Autorità di Ambito avviato dalle Regioni ormai in via di completamento, che ha già portato ad una razionalizzazione delle istituzioni locali preposte alla regolazione dei servizi idrici, pur nel rispetto delle prerogative dei Comuni”.
“Scardinare l’attuale assetto istituzionale- conclude Baggiani- che in molte aree del paese ha raggiunto un grado avanzato di maturazione e ha dimostrato di dare i suoi buoni risultati, rischia di non centrare l’obiettivo di modernizzazione del settore e di provocare ulteriori incertezze negli operatori”.
Napoli, 04 Ottobre 2012
ANEA: Servizi idrici, 4° incontro sulla regolazione del metodo tariffario (Giovedì 4 ottobre, 9.00-16.30, Royal Continental Hotel, Napoli)
“La tariffa dei servizi idrici a un anno dal referendum – Le regole, gli incentivi, le prospettive”.
Sarà questo il tema dell’incontro, organizzato dall’ANEA, su cui si discuterà,Giovedì 4 Ottobre 2012, dalle ore 9.00 presso il Royal Continental Hotel diNapoli. Un appuntamento, il quarto, negli ultimi otto anni, per fare il punto sulla situazione attuale, in un settore già soggetto a continui cambiamenti, e che l’esito referendario dello scorso anno, ha contribuito a infilare in tunnel di dubbi ed incertezze.
Il convegno, appuntamento istituzionale biennale, si pone lo scopo di presentare agli operatori del settore le riflessioni sul tema della regolazione, sia locale che nazionale, all’indomani del totale cambiamento dell’assetto. Un momento di riflessione, quanto mai necessario, sul tema delle tariffe, volto ad incentivare i gestori a garantire un servizio migliore e più efficiente, e soprattutto aperto ad istituire un confronto sul tema della regolazione, con l’Autorità per l’Energia ed il Gas nella definizione di un nuovo metodo tariffario, che tenga conto dei risultati referendari del 12/13 Giugno 2011.
“Auspico che il nuovo Metodo Tariffario – dice il Presidente dell’Anea, Luciano Baggiani-, adotti regole incentivanti che possano migliorare la qualità del servizio, favorire gli investimenti e, nel lungo periodo, ridurre anche le tariffe ”.
Come già accaduto in passato, anche questo appuntamento avrà un respiro internazionale, annoverando fra i suoi relatori il Prof. Michael A. CREW della RUTGERS UNIVERSITY e il Prof. Martin CAVE dell’IMPERIAL COLLEGE BUSINESS SCHOOL.
Il punto di vista sulla realtà italiana sarà affidato, invece, al Prof. Ass. Alberto LUCARELLI del Comune di Napoli, alla Prof. Francesca STROFFOLINI dell’Università Federico II di Napoli e all’Ing. Egidio FEDELE DELL’OSTE dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
Napoli, 4 Ottobre 2012
Conclusione lavori 4° Incontro sulla Regolazione – ANEA
La tariffa nei servizi idrici: se n’è parlato questa mattina, al Royal Continental di Napoli, nell’incontro, organizzato dall’Anea, l’Associazione Nazionale delle Autorità e degli Enti d’Ambito. Al convegno erano presenti tutte le parti in causa, dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il gas, alla quale, da un Dpcm, è stato attribuito il compito di determinare il nuovo metodo tariffario all’indomani del referendum popolare, al forum “Acqua bene comune”, promotrice dei referendum in questione, all’associazione dei gestori del servizio idrico.
Le preoccupazioni derivanti dal nuovo assetto che si prospetta sono state tirate in ballo dal presidente dell’ente organizzatore, il dottor Luciano Baggiani. “Sì, siamo preoccupati per una ragione oggettiva: siamo stati noi i primi ad applicare la riforma in Italia, quindici anni fa, con i suoi pregi e i suoi difetti, con quella che, per allora, era una normativa rivoluzionaria. Vi era una metodo che definiva le modalità per pianificare gli investimenti e definire la tariffa. Oggi siamo di fronte ad un cambio radicale, e il metodo tariffario che verrà fuori è sostanzialmente diverso . Ci preoccupano gli effetti che avrà sui vari fronti. Il nuovo metodo avrà la capacità di generare investimenti rispetto alle scadenze che abbiamo oggi? Si parla di un volume significativo di miliardi di euro, senza incorrere nelle sanzioni? Altra preoccupazione è la mancanza di una simulazione seria degli effetti che il nuovo metodo tariffario avrà sulla tariffa, e quindi, sui consumatori.
“La legge è intervenuta ed ha affidato all’autorità la regolazione del servizio idrico- la risposta di Rocco Colicchio, consigliere della Aeeg -. Il primo dato positivo viene dall’avere, finalmente un’autorità indipendente anche nei servizi idrici. A fronte di una legislazione finora schizzofrenica, l’autorità è il soggetto istituzionale adatto ad uniformare l’ordinamento attuale. Sappiamo che gli attori coinvolti sono tanti, la consultazione è ancora aperta, così come aperta è la disponibilità ad accogliere obiezioni e apportare correzioni laddove ce ne fosse bisogno”.
Roma, 10 Dicembre 2012
ANEA: Metodo tariffario servizi idrici. Siamo ancora in alto mare
Bisognerà attendere ancora qualche tempo, per risolvere l’annosa questione legata al riassetto del settore idrico che, il Parlamento, all’indomani degli esiti referendari del 12 e 13 giugno 2011, ha affidato alla AEEG, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Le “nuove” regole, infatti, tardano a prendere forma, producendo così preoccupazione e nervosismo tra gli addetti ai lavori.
Una situazione di indecisione che, di fatto, ha prodotto la paralisi di un settore che, al netto del referendum, faceva già fatica negli anni addietro, a causa dell’assenza di investimenti. L’abrogazione della remunerazione del capitale investito, espressione del voto referendario, ha fatto il resto. Logica conseguenza, l’impossibilità di una valutazione corretta della capacità di rimborsare i prestiti, necessari alla realizzazione di investimenti da parte dei gestori.
L’AEEG, dal canto suo, ha iniziato ad occuparsi della nuova tariffa con due documenti di consultazione, il primo a Maggio, ed il secondo a Luglio di quest’anno, presentando, lo scorso Settembre i primi algoritmi di calcolo, necessari per l’approvazione del provvedimento tariffario (transitorio) per due anni, il 2012, ed il 2013.
Le maggiori novità derivano dall’adozione di meccanismi tariffari già in uso nel settore gas, in cui, appunto, l’Autorità ha competenza. In uno start up, l’Aeeg aveva pensato di introdurre dei meccanismi per incentivare il contenimento dei costi di gestione da riconoscere in tariffa, facendo poi marcia indietro di fronte alle difficoltà di poter stimare dei costi efficienti di gestione, in un così breve tempo.
Gli “interventi” pensati dall’Autorità riguardano, in primis, la riduzione delle aliquote di ammortamento degli stessi investimenti, attraverso un meccanismo complesso di rivalutazione degli investimenti pregressi che, però, ha il risultato di non poter controbilanciare la riduzione delle aliquote stesse, nei primi anni di applicazione.
In secondo luogo, l’Autorità ha riconosciuto gli ammortamenti anche sulla parte finanziata da contributi a fondo perduto. Quei contributi che altro non sono, che fondi pubblici già pagati dalla fiscalità generale o locale.
In ultimo, l’Autorità in pieno contrasto con la volontà popolare, ha poi mantenuto la remunerazione sul capitale investito che, nella nuova veste, prende il nome di “oneri finanziari e oneri fiscali”, ancorata ai valori del mercato finanziario.
Immediata la risposta dell’Anea che ha, più volte, sottolineato, le problematiche legate a questo tipo di interventi. Prima fra tutti, è stato sottolineato che la riduzione dei flussi di cassa conseguenti a questo nuovo ”approccio” tariffario avrebbe reso pressoché impossibile finanziare gli investimenti previsti dai Piani di Ambito con la logica conseguenza che il nuovo metodo avrebbe finito per penalizzare tutte quelle imprese che avevano già contratto dei finanziamenti necessari a realizzare i piani d’investimento.
Di fronte a questa eccezione, l’AEEG ha fatto qualche passo indietro, rimandando il problema ai flussi di cassa sugli investimenti del 2014. Per il metodo transitorio, (applicabile solo al 2012 e 2013) ha introdotto un’ulteriore componente tariffaria, avente natura finanziaria, che va solo a smussare gli effetti del nuovo metodo.
“Un clima di incertezze e dubbi che provoca diffidenza e malumore tra gli utenti e gli operatori – dice il presidente dell’Anea, Luciano Baggiani– e che ha ci ha costretti a richiedere l’intervento di una importante società di consulenza inglese, l’Oxera, con alle spalle, più di trenta anni di studi sui temi della regolazione dei servizi pubblici locali per un commento sulle proposte tariffare dell’Aeeg. Uno studio minuzioso e preciso che l’ANEA mette a disposizione dell’Autorità e di tutti i soggetti interessati ai temi della regolazione tariffaria dei servizi idrici”.