CONVEGNO
“LA REGOLAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO TRA AMBITI LOCALI E AUTORITA’ NAZIONALE”
COMUNICATO STAMPA
Messaggi forti e chiari in un contesto istituzionale di alto profilo, con la palpabile certezza di aver contribuito a far luce sugli aspetti normativi, organizzativi e gestionali del sistema idrico nel suo complesso.
E’ quanto si è prodotto lo scorso 15 maggio a Roma all’interno del Convegno promosso da ANEA e dedicato al tema della governance del settore.
Un simposio caratterizzato, in prima battuta, dalla presentazione di una ricerca condotta da Utilitatis e dalla stessa Associazione presieduta da Marisa Abbondanzieri, e concepita con l’intento di evidenziare il ruolo assegnato agli Enti di governo d’Ambito (EGATO) nella regolazione multilivello.
La descrizione del percorso di ricerca è stata effettuata da Rita Mileno (Utilitatis) ed ha fotografato sia lo scenario normativo nazionale di base sia lo stato di avanzamento del riordino degli Enti, alla luce delle attività di riorganizzazione che le Regioni promuovono per giungere ad un sistema di governance ben definito.
Esposizioni tecniche completate dagli interventi del Prof. Stephane Saussier,Direttore dell’Osservatorio sul settore idrico della Florence School of Regulation, chiamato a relazionare sugli assetti istituzionali della regolazione nell’esperienza europea e del Prof.Alessandro Petretto (Università di Firenze), con un suo contributo dedicato al tema delle partecipate.
A questa prima sessione, diretta da Alessandro Mazzei, Coordinatore tecnico-scientifico ANEA, ha partecipato infine Bruno Spadoni (Osservatorio SS.PP.LL. del Ministero dello Sviluppo Economico) che ha anticipato la notizia di un prossimo provvedimento (dpcm) di Palazzo Chigi con il quale sei regioni (Calabria, Lazio, Umbria, Marche, Campania e Sicilia) verranno diffidate ad adempiere entro 30 giorni (le prime quattro) e 90 giorni (le ultime due) agli obblighi imposti dalla legge di stabilità in materia di individuazione degli EGATO per la gestione del servizio idrico sul territorio.
La tavola rotonda che ha fatto seguito ha poi arricchito il dibattito con proposte, sollecitazioni e conferme, in particolare per quanto riguarda l’ipotesi di commissariamento appena citata. E’ stato soprattutto Erasmo D’Angelis, capo della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, a sottolineare la gravità del momento, ricordando anche come gennaio 2016 (data in cui inizierebbe l’attività sanzionatoria dell’Unione Europea per le infrazioni in materia di depurazione delle acque) sia molto vicino, e il pericolo per regioni e cittadini di pagare multe che toccherebbero i 500 milioni di euro è altamente realistico.
Argomentazioni sensibili, queste, che nelle conclusioni di Marisa Abbondanzieri hanno richiamato ulteriormente la necessità di monitorare la crescita dell’intero comparto, attraverso un rafforzamento consapevole dell’intera filiera, per favorire investimenti ed assicurare dignità ed operatività a quel “cuscinetto democratico” rappresentato dagli enti d’ambito.
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