FINANZIARIA 2008 E RIDEFINIZIONE ATO: L’ANEA CHIEDE UN PARERE LEGALE
L’ESPERTO: “NORMA PIUTTOSTO CONFUSA E IN CONTRASTO CON IL T.U. AMBIENTE”
L’Anea ha chiesto all’avvocato Riccardo Farnetani, consulente esperto in diritto amministrativo, un parere legale sul comma
38 della Finanziaria 2008, che dispone in materia di organizzazione e gestione del servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti.
La legge impone alle regioni di ridelimitare entro il 1 luglio 2008 gli ambiti territoriali ottimali per la gestione del servizio
idrico integrato e dei rifiuti, fatti salvi gli affidamenti in essere, ispirandosi ai principi di efficienza e riduzione della spesa.
Tante le discordanze, ma una più di tutte: il palese contrasto della Finanziaria sia con la legge Galli del 1994 che con il TU Ambiente del 2006, in quella parte dove viene attribuita la funzione di organizzazione dei servizi alle Regioni o province, sottraendola quindi ai Comuni.
Nell’esaminare la norma, la confusione e le incongruenze presenti nel testo sono risolte spiegando che le regioni dovranno procedere così: se non l’abbiano già fatto, delimiteranno gli ambiti applicando il criterio del bacino idrografico e non quello del confine amministrativo provinciale, che, se seguito in passato, porterà alla necessità di procedere a nuova delimitazione. Ma cosa succede per quegli ambiti coincidenti con il perimetro provinciale o più ampi ? Nel primo caso, risponde il parere, le funzioni saranno provinciali, e nel secondo le funzioni potranno essere attribuite alla regione stessa o a più province sulla base di appositi accordi. Il legale chiarisce che in qualunque ipotesi, in alternativa è fatta salva la possibilità per le regioni di attribuire le funzioni ad una delle forme associative tra Comuni previste dal Testo unico enti locali, quali ad esempio i consorzi.
E per concludere, chiarisce Farnetani, nel caso in cui in cui le AAto abbiano già affidato il servizio, le regioni non sono tenute a ridelimitare gli ambiti, mentre, nei casi in cui l’obbligoinvece sussiste, l’avvocato ricorda che il termine del 1 Luglio 2008 per la rideterminazione degli ambiti è ovviamente ordinatorio e non perentorio, non essendo prevista alcuna conseguenza
per la sua inosservanza.
L’ANTITRUST INTERVIENE IN MATERIA DI SERVIZI PUBBLICI LOCALI – CATRICALÀ: “ENTI LOCALI CEDETE IL CONTROLLO DELLE VOSTRE MUNICIPALIZZATE”
Le fondazioni nella gestione del servizio idrico.
E’ un ‘ipotesi possibile per il presidente dell’Authority Antitrust, Antonio Catricalà che lunedì scorso a Milano, incontrando la
comunità economica e finanziaria ha invitato gli enti locali ad aderire alle logiche di mercato favorendo l’ingresso nelle
municipalizzate di altri investitori.
“Nei servizi pubblici locali – ha detto – vanno aperti i mercati e soprattutto deve essere risolto il conflitto di ruolo nel quale versano alcuni enti locali che si trovano allo stesso tempo proprietari dell’impresa che gestisce il servizio e regolatori dello stesso”. Secondo Catricalà “sono da auspicare soluzioni che favoriscano la cessione da parte deli enti locali delle proprie imprese, eventualmente incentivando anche l’ingresso di investitori stabili come le fondazioni e la conseguente nascita di un management che non sia condizionato da altri obiettivi che non la gestione efficiente dell’impresa”.