Associazione Nazionale
degli Enti di Governo
d’Ambito per l’Idrico e i Rifiuti

Newsletter 2/2009

Blue Book 2009: le questioni irrisolte del Servizio Idrico Integrato
Investimenti e tariffe, sostenibilità della spesa e ruolo degli Ato nel processo di regolazione sono gli argomenti principali discussi lo scorso 27 maggio a Bari in occasione della presentazione del Blue Book 2009, lo studio annuale sullo stato del Servizio Idrico in Italia. Il presidente Baggiani è intervenuto all’appuntamento accanto a Mauro D’Ascenzi, vice presidente aggiunto di Federutility, Roberto Passino, presidente del Coviri, Andrea Lolli e Lorenzo Bardelli, rispettivamente presidente e direttore di Utilitatis, il centro ricerche che ha realizzato il volume. Nel testo ampio spazio viene dedicato alle ricostruzione della dotazione di opere, canalizzazioni ed impianti del Paese, così come emerge dall’analisi dei Piani d’Ambito disponibili, e alla conseguente necessità di intervenire in maniera significativa sugli investimenti. Unanime la considerazione che le tariffe, tra le più basse in Europa, debbano aumentare per finanziare gli interventi
necessari a colmare il gap infrastrutturale. Tuttavia l’Anea ha voluto sottolineare come “questi dati non possano essere utilizzati per favorire un aumento indiscriminato delle tariffe” anche perché – ha dichiarato Baggiani – “il valore medio nazionale della spesa per il servizio idrico, da solo, non è in grado di fornire tutte le informazioni necessarie per una politica tariffaria efficiente ed equa.” Infatti, per misurare la sostenibilità delle tariffe occorrerebbe fissare dei criteri che tengano conto della capacità di spesa delle famiglie italiane. “Nella letteratura internazionale si va facendo strada l’ipotesi che il valore limite dell’indicatore di sostenibilità sia compreso fra il 3% e il 5% del reddito familiare. – ha proseguito Baggiani – Oltre tale spesa si possono determinare disagi sociali o difficoltà a pagare le bollette.” Per fronteggiare il problema la proposta dell’Anea è stata quella di introdurre specifiche misure di tutela verso le fasce più deboli. “Non tariffe agevolate per tutti, ma interveneti mirati alle utenze con i redditi bassi.” Contemperare gli obiettivi di natura finanziaria con la protezione delle fasce più deboli della popolazione è un compito di natura squisitamente politica che dovrebbe quindi esser svolto in maniera democratica e trasparente. Ad incidere però sulle tariffe effettivamente applicate è la spesa realmente sostenuta dai gestori per fronteggiare i costi operativi e gli investimenti concretamente realizzati. Per questo l’Anea ha voluto evidenziare la necessità di operare un monitoraggio puntuale di queste voci di spesa. “Ciò che conosciamo poco è quanto, degli
investimenti programmati sia stato fin’ora realizzato, quanto abbia realmente finanziato la costruzione di nuove opere, piuttosto che interventi di riabilitazione e manutenzione straordinaria, quanto sia stato l’investimento in reti di acquedotto, quanto in fognatura, o in
depurazione. Conosciamo i corrispondenti dati di pianificazione, ma non quelli a consuntivo e lo scostamento tra questi.” E l’attività di monitoraggio e controllo degli investimenti, così come quella relativa alle perdite idriche, altro dato difficilmente reperibile in maniera puntuale, spetta alle Autorità ed Enti d’Ambito. Ma “le ATO che sono in grado di documentare in maniera esaustiva la spesa effettuata e i risultati ottenuti sono una ristretta minoranza. – Ha commentato Baggiani – Ciò riflette senza dubbio una debolezza delle istituzioni preposte alla regolazione locale, che non sempre sono indipendenti a sufficienza e dotate dell’organico necessario per espletare a pieno i loro compiti. Tale debolezza va superata, le ATO devono essere rafforzate e rese maggiormente indipendenti, se si vuole che la regolazione abbia efficacia e il gestore investa senza approfittare della sua situazione di monopolista.” Perché dunque vi sia un’azione rigorosa di tutela dell’interesse della collettività occorre che chi esercita l’azione di controllo sia dotato delle idonee risorse, umane ed economiche, per svolgere al meglio il proprio compito, un’istanza che l’Anea promuove da tempo ed in ogni sede, in rappresentanza dei propri associati.


 
HYDRICA 2009 – Salone biennale delle tecnologie dell’acqua
Aprirà il 23 giugno 2009 la tre giorni di PadovaFiere dedicata al settore Idrico che quest’anno vedrà la partecipazione dell’Anea sia come membro del comitato scientifico organizzatore che come espositore e relatore nei convegni previsti nell’appuntamento veneto. Hydrica é infatti un evento professionale dedicato a tutti i settori e a tutti i gestori dell’Acqua, nell’ambito del quale verranno affrontate le tematiche relative al risparmio, alla tutela, alla programmazione, alla gestione della risorsa idrica. Presso lo stand Anea, offerto gratuitamente dall’organizzazione PadovaFiere, (Padiglione 8, Corsia F, Stand n. 176), saranno disponibili documenti ed informazioni relativi all’attività dell’associazione nei settori della regolazione, pianificazione e controllo, consulenza tecnica, legale e gestionale, nonché le ricerche e le pubblicazioni più recenti. Il Presidente, Luciano Baggiani, interverrà nella giornata inaugurale alle ore 9,30 al convegno Italo francese “Tecnologie dell’acqua” (Padiglione 7, Sala 7A), mentre dalle ore 14,00 alle 18.00 parteciperà a “Le scelte necessarie per il futuro del servizio idrico integrato: verso nuovi modelli di regolazione e controllo – Dal comitato di vigilanza all’Authority?” (Padiglione 7, Sala 7B). Inoltre il 24 giugno, dalle ore 10.00 alle 11.00, presso lo stand Anea, Baggiani presenterà assieme agli autori, il volume “Ricerca e controllo delle perdite nelle reti di condotte. Manuale per una moderna gestione degli acquedotti”, a cura di Bruno Brunone, Marco Ferrante e Silvia Meniconi della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia ed edito da Città Studi edizioni (De Agostini Scuola S.p.A.).


DUE NUOVI INGRESSI IN ANEA
Due nuove Autorità si sono associate all’Anea: l’Ambito Territoriale Ottimane della regione Friuli, l’ATO Orientale Goriziano, e l’Ambito della Provincia di Mantova, in Lombardia. Grazie a questi nuovi ingressi l’Associazione si trova oggi a rappresentare due terzi dei regolatori e il 50% circa della popolazione italiana servita. Qualche dato in più.
L’ATO Orientale Goriziano è composto da 25 comuni e i confini territoriali del bacino si identificano con quelli della provincia di Gorizia, con una popolazione residente servita di 141.000 abitanti, su un territorio di quasi 500 kmq. L’Autorità, costituita in convenzione tra
i Comuni. La gestione del Servizio Idrico Integrato è stata affidata con procedura “in house” per trent’anni a Irisacqua, società interamente a capitale pubblico, di proprietà dei comuni gestiti. Le infrastrutture in dotazione sono: circa 1.120 Km di rete idrica, 1.080
fognaria, 14 Sollevamenti Pozzi, 16 Sollevamenti Rete Acquedotto, 44 Serbatoi Acquedotto, 15 Impianti Depurazione e 79 Sollevamenti fognari.
Gli investimenti programmati ammontano a € 235 milioni, e di questi 158 milioni di euro verranno realizzati in autofinanziamento, mentre 77 milioni utilizzano finanziamenti già disponibili.
L’ATO di Mantova è composto in consorzio da 70 comuni, tutti in provincia di Mantova. Con una popolazione di 397.533 abitanti ed una superficie di 2.339 chilometri quadrati. I gestori attualmente operanti nell’Ato sono 5, con affidamento in house in scadenza nel
2025.

Come Associarsi