Ricerca di soluzioni tecniche di pronta applicazione per affrontare il contesto sociale in questi ultimi anni di grande sofferenza economica.
Questo il proposito che ha sollecitato UTILITALIA e FEDERCONSUMATORI a redigere il Primo Rapporto sulle Agevolazioni Sociali nel Servizio idrico integrato, documento presentato a Roma mercoledì 21 ottobre presso l’Auditorium del GSE nel corso del Convegno “Povertà idrica e bonus idrico”.
L’intento era quello di tracciare -attraverso l’analisi di un campione di 44 milioni di abitanti (corrispondente al 71% dell’intera popolazione) – un quadro nitido della situazione nel settore idrico. Al fine di poter poi individuare le pratiche attualmente sviluppate presso i gestori, riscontrando così le tipologie di agevolazioni a beneficio di quelle famiglie non più in grado di adempiere puntualmente al pagamento delle bollette.
Il dato emerso dalla ricerca fissa al 76,3% la percentuale del numero degli utenti che , in caso di difficoltà, possono accedere al sistema delle agevolazioni tariffarie. Ipoteticamente perciò, questi numeri applicati all’intera popolazione nazionale, permetterebbero a circa 46 milioni di abitanti di usufruire di simile beneficio.
L’auspicio espresso da Fabio Bulgarelli, Direttore di Utilitalia, nell’esporre i risultati dell’indagine e condiviso dagli altri partecipanti, è stabilire da subito criteri omogenei ed uniformi per riconoscere a certe utenze le giuste agevolazioni.
Ed è uno schema -quello delle agevolazioni- che, a seguito della ricerca presentata, appare oggettivamente frammentato.
Si va da quelle disegnate in misura “fissa” per utenti a basso reddito a quelle per famiglie numerose, per poi passare ai nuclei che includono portatori di handicap e a quelli colpiti in maniera diretta dagli effetti della crisi (licenziamenti, disoccupazione ecc.).
Contemplate anche agevolazioni in misura “variabile”, caratterizzate da politiche “di sconto” sul totale della spesa o da applicazioni di tariffe al metro cubo, concepite queste ultime sulle dimensioni effettive delle utenze disagiate.
Il campo di azione più frequentato, quanto ai criteri di assegnazione delle agevolazioni, è quello rappresentato dal livello reddituale. Si prende in considerazione, a questo proposito, l’indice ISEE delle singole famiglie con un valore compreso nella “forchetta” 7.000€-13.000€.
La posizione di ANEA, sostenuta nel corso della tavola rotonda da Massimiliano Cenerini, Direttore ATO2 Marche, ha confermato una compatibilità di vedute circa la validità del “bonus” e l’esigenza di adottare strumenti applicativi diretti e di facile interpretazione sia per l’utente che per il gestore.
Suggestiva, in proposito, la narrazione dell’esperienza svolta nella realtà territoriale di Ancona attraverso l’elaborazione di tariffe ad hoc per le utenze “deboli” e conseguente decurtazione della metà del dovuto (limitatamente al servizio acquedotto) per le fasce sotto i 7.500€.
Una condivisione di argomenti che ha generato, al termine del dibattito, la concreta speranza di una rapida introduzione di un “bonus idrico nazionale” (sulla falsariga di quanto già sperimentato con energia e gas) e che si possa estendere con successo all’intera popolazione.